Lettera della Presidente

Luglio / Agosto 2014


Carissime e carissimi,
il 27 aprile la Chiesa e noi che ne facciamo parte, abbiamo vissuto una giornata storica, indimenticabile e dono della Grazia divina. Sono saliti infatti sul gradino più alto degli altari due “giganti” del XX secolo:
*Giovanni XXIII, il Papa Buono, capace di relazionarsi con cordialità ma anche con determinazione, che ha avuto un ruolo fondamentale durante i giorni cruciali della “guerra fredda” USA-URSS contribuendo al dialogo tra Kruscev, capo sovietico, e Kennedy, presidente degli USA;
*Giovanni Paolo II, il Papa “guerriero”, capace di sfidare a viso aperto prima i nazisti, poi i comunisti, e negli ultimi anni della sua vita, l'atroce malattia che ha annientato il suo corpo ma elevato il suo spirito in continua contemplazione di Dio.
Ora, anche loro sono stati inseriti nel Martirologio, libro ufficiale con l'elenco dei santi venerati dalla Chiesa Cattolica. Riflettevo sul fatto che Papa Wojtyla, durante il suo pontificato, anche riguardo ai santi ha raggiunto il guinness dei primati. Gli si devono infatti 51 canonizzazioni con 482 santi, e 147 beatificazioni con 1338 nuovi beati: più di quanto abbiano fatto tutti i papi degli ultimi 500 anni. Papa Giovanni Paolo II, convinto che la santità ai nostri giorni sia più diffusa di quanto non si immagini e che si realizzi con modalità tipiche dei nostri tempi, ha proposto come modelli di santità a noi contemporanei, uomini e donne del Novecento di tutte le latitudini del pianeta, dando spazio non soltanto a figure del clero o religiosi, ma anche a laici che si sono realizzati rispondendo alla vocazione matrimoniale.
Non farò l'elenco di questi meravigliosi santi e beati (proposti da Papa Giovanni Paolo II nel suo pontificato) ma voglio condividere con voi alcuni tratti della vita di qualcuno di loro che mi hanno particolarmente colpita:
- dal (terzo) mondo africano è canonizzata Giuseppina Bakhita (1869-1947) una suora sudanese, rapita all'età di cinque anni da mercanti arabi di schiavi. Per il grande trauma subito, dimentica il suo nome e quello dei suoi familiari, così viene chiamata dai suoi rapitori Bakhita, parola araba che significa fortunata. Ridotta in schiavitù, viene venduta più volte e conosce umiliazioni e atroci sofferenze sia fisiche che morali. Nel 1882 è “comprata” a Kartum dal console italiano che aveva già comprato altri bimbi per salvarli e restituirli alle loro famiglie. Ma Bakhita, non ricordando nulla del suo passato, viene affidata alla famiglia Michieli, che abita in Italia vicino a Merano, per lavorare come tata. Nel 1890 chiede il battesimo, nel '93 ottiene di farsi suora canossiana prendendo il nome di Suor Giuseppina Margherita Fortunata. Lavora come cuciniera e sagrestana vivendo il suo servizio con gioia e generosità, amando e facendosi amare da molte persone perché sempre sorridente e disponibile. Viene canonizzata il 1° ottobre 2000.
- Dal mondo della famiglia il Papa nel 2001 propone una coppia di sposi, i primi ad essere beatificati insieme. Maria Corsini e Luigi Beltrame hanno vissuto, nella luce del Vangelo e con grande intensità umana, l'amore coniugale e il servizio alla vita. La ricchezza della loro fede e il grande amore di Maria e Luigi sono la dimostrazione concreta di quanto affermato dal Concilio Vaticano II rispetto alla possibilità che ha ogni fedele di diventare santo nella propria condizione di vita. Infatti il loro cammino di santità si è realizzato “seguendo la loro propria via”.
- Un altro meraviglioso esempio nell'ambito della famiglia: la coraggiosa mamma Giovanna Beretta Molla, che ha fatto l'eroica scelta di portare avanti la  gravidanza con grave rischio, scegliendo di offrire la propria vita per salvare quella della sua bambina. Gianna, così chiamata da quanti l'hanno amata, è stata proclamata Santa il 16 maggio 2004.
- Ed ancora il poco noto Jan Tyranowski, di professione sarto, che a Cracovia, nella parrocchia salesiana San Stanislao Kostka, aveva fondato un gruppo di preghiera e di studio per i giovani, frequentato negli anni 1940/42 anche da un giovanissimo Karol Wojtyla, cresciuto nello studio di forti personalità, come il martire Massimiliano Kolbe, Faustina Kowalska, suora e apostola della Divina Misericordia, suor Benedetta della Croce (Edith Stein) e molti altri. Una volta diventato Papa, ha avuto la gioia di promuovere le loro cause.
Carissime e carissimi, non perdiamoci d'animo, tanti sono i modelli a cui ispirarci nel nostro cammino. Sono convinta che lasciandoci guidare e trasformare dallo Spirito Santo sapremo scegliere la via da intraprendere per farci santi… vivendo una vita ordinaria in modo straordinario! Buon cammino…

Paola Staiano

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